Come spiega il Prof. Umberto Solimene dell’Osservatorio Sanpellegrino, bere poco può costare due ore di sonno.

Non tutti sappiamo che l’acqua è uno degli elementi che più è in grado di ridurre ansia e stress.

Lo studio “Short sleep duration is associated with inadequate hydration“, realizzato tra USA e Cina, sostiene che chi beve poco ha una cattiva qualità del sonno. Durante lo studio sono state intervistate  e sottoposte a esame delle urine 21.462 persone.

“Ciò che emerge dallo studio è che i valori elevati di densità urinaria (maggiori di 1020 g/ml) e di contenuto salino (maggiore di 831mOsm/kg) danno prova di una scarsa idratazione e portano ad una conseguente riduzione della durata del sonno di circa due ore. La causa di questa reazione è la modifica nel rilascio dell’ormone antidiuretico (vasopressina) con interferenza dei ritmi circadiani (risveglio). Quando siamo disidratati, il nostro organismo cerca di difendersi producendo vasopressina per non perdere liquidi influendo però sul risveglio anticipato.”

Spiega il professor Solimene, il quale prosegue:

“che l’acqua è uno degli elementi fondamentali per una buona digestione, un altro degli aspetti fondamentali per dormire bene. In particolare, le acque minerali bicarbonato-solfate, grazie alla presenza di questi due sali minerali, stimolano l’attività del fegato e del pancreas, riducendo l’acidità gastrica e favorendo l’azione degli enzimi digestivi. L’acqua minerale contiene anche altri oligoelementi utili per mantenere il regolare ciclo veglia-sonno, come il magnesio e il potassio, una cui carenza può portare a soffrire di insonnia ed a irritabilità. Inoltre, il livello di idratazione va a impattare anche sul manifestarsi di mal di testa ed emicranie: bere poco favorisce questi dolori che influenzano a loro volta la qualità e quantità delle ore di sonno “.

donna che sbadiglia

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