Forse non tutti sanno che ogni anno si celebra la giornata mondiale dell’acqua. Uno degli argomenti trattati in occasione della giornata mondiale dell’acqua 2023 è stato il valore di questo bene tanto prezioso.
Sul suo valore incidono diversi fattori ed aspetti tra i quali il suo essere essenziale per la salute, il suo riconoscimento come bene collettivo e comune ma sempre più scarso.
Questa crescente scarsità di acqua dolce è dovuta all’inquinamento delle falde acquifere, ai cambiamenti climatici, all’aumento della domanda da parte del sistema industriale.
La conseguenza è un tentativo di sfruttamento monetario attraverso la privatizzazione dell’acqua.
L’ACQUA COME ASSET FINANZIARIO
Nel 2020 è stato annunciato per la prima volta il Water Index (NQH2O) sulla piazza finanziaria Nasdaq California. Ciò ha reso l’acqua un bene finanziario a tutti gli effetti, come il petrolio, con il rischio di speculazioni pericolose sul suo prezzo.
Questo ha destato preoccupazione in tutto il mondo e in Italia il Forum italiano dei movimenti per l’acqua ha chiesto al Governo di agire in merito prendendo una posizione ufficiale contro la quotazione dell’acqua in Borsa.
IL GIUSTO PREZZO
Ma qual è il giusto prezzo per l’acqua? Le famiglie italiane spendono in media centinaia di euro l’anno per l’acquisto di acqua in bottiglia anche in zone che vantano un’eccellente qualità dell’acqua del rubinetto.
Allo stesso tempo, però, si lamentano di tariffe troppo alte per il servizio idrico.
In Europa, la Norvegia è il paese con il più alto costo per metro cubo: 5,80 euro. L’elevato costo si traduce però in un servizio tra i migliori in Europa. Seguono la Germania con 4,98 euro/m3 e la Francia con 3,67 euro/m3
In Italia si ha una situazione differenziata a seconda della zona: si va dai 0.40 euro/m3 di Milano (ampia disponibilità della falda e ottimo servizio di gestione) a 1,90 di Firenze.